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Città di Biella e provincia: si spera che non resti ” Una solo voce fuori dal coro”

Non si vorrebbe cantare vittoria per una piccolissima battaglia “vinta”, ma certamente “ci piace” sapere che qualcuno comincia a prendere coscienza che il gioco ed i siti per giocare al casino online hanno necessità ovviamente di maggiore controllo, ma anche di più “spazio lavorativo e commerciale” se non si vuole assistere ad una scomparsa sempre più evidente di impresine ed imprese di gioco che non riescono a sopravvivere, poiché il tempo che si mette loro a disposizione è troppo “ridotto” per seguire i vari Regolamenti Regionali e comunali che sono attualmente in essere e che, purtroppo, stanno creando gravi danni ai vari territori. Le Regioni e le città forse si stanno rendendo conto di tutto questo e “qualcuno” comincia a ragionare anche con la testa delle imprese del gioco e cerca di comprendere le “loro” esigenze ed i “loro” programmi ed i “loro” investimenti.

Ecco, quindi, che queste righe vengono “spese” assai volentieri per riflettere sulla decisione del Sindaco di Brusnengo (provincia di Biella) che ha varato una ordinanza che concede “più ore al gioco”, sollecitando il Governo ad attuare “degli orari nazionali” indispensabili per non creare scompiglio e confusione della testa dei giocatori, ed anche sull’iniziativa del Sindaco di Biella che ha invitato i “suoi comuni” ad emettere “ordinanze gemelle” relativamente agli orari di accensione delle apparecchiature da intrattenimento.

Vi è stato, quindi, un dietro-front per gli orari imposti solo lo scorso febbraio e conseguente “apertura” ad una nuova fascia oraria: dalle 10 alle 22. Questo cambiamento è stato argomentato dal Sindaco di Brusnengo con il fatto che lo stesso non vuole danneggiare i propri cittadini ed i propri esercenti con limiti orari ristretti, quando nei paesi limitrofi gli orari sono “più larghi” ed il gioco, quindi, più disponibile!
Brusnengo è l’ultimo paese del biellese a confine con la provincia di Vercelli dove non vige la stessa ordinanza “anti slot”: di conseguenza il problema della ludopatia non si risolve semplicemente evitando che non si giochi a Brusnengo, ma che in tutta la zona vi siano orari similari e compatibili: infatti, con la restrizione imposta solo nel Comune di Brusnengo i bar della zona sono penalizzati e perdono clienti. Lo Stato dovrebbe stabilire le regole e gli orari di funzionamento che dovrebbero valere per tutto il territorio nazionale, altrimenti il problema non si risolve con orari differenziai, ma si sposta esclusivamente di paese in paese.

A parte il Comune di Brusnengo, anche il capoluogo Biella negli scorsi mesi aveva fatto identico dietro-front sui migliori siti di casino: nel luglio dello scorso anno l’Amministrazione aveva limitato l’apertura delle sale da gioco alla fascia oraria compresa tra le 9 e le 12 e le 17 e le 23. Dopo un incontro ed un confronto diretto con gli addetti ai lavori e dopo che la Fit e l’Ascom avevano minacciato un ricorso al Tar per questa limitazione oraria, alla fine di settembre, sempre del 2016, è sopravvenuta la scelta di destinare le norme solo alle “famigerata macchinette” e di spegnerle dalle 8 alle 9, dalle 12 alle 16 e dalle 23 all’una di notte per un totale di otto ore di “stop giornaliero”. Per gli amanti del gioco biellesi, ed anche per tutti gli altri dell’italico territorio, si spera che questo atteggiamento non rimanga una “mosca bianca”, ma che tante altre Amminsitrazioni si rendano conto delle “esigenze” del gioco e ne prendano atto, come per qualsiasi altro settore di servizi.

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