Daniele Farina deputato Sinistra Italiana

Liberalizzazione della cannabis, Ddl a metà: relatore si dimette

Oggi era un giorno importante a Montecitorio per via delle discussione del Ddl che prevede la liberalizzazione della cannabis. Il deputato Daniele Farina di Sinistra Italiana si è dimesso in segno di protesta perché il testo presentato prevede norme per l’uso terapeutico.

Legge sulla Cannabis alla Camera: protesta in aula

Giovedì 28 settembre 2017 arriverà alla Camera la tanto discussa legge sulla cannabis. Il testo del Ddl però è stato dimezzato perché è stato archiviato il capitolo della legalizzazione della pianta. Daniele Farina deputato di Sinistra Italiana che ha redatto il testo ha deciso di dimettersi dall’incarico in segno di protesta. Farina in una nota ha spiegato di essere un convinto sostenitore della legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati per arginare il monopolio criminale ma il testo presentato non risponde alle richieste e alle aspettative sul tema. Il nostro paese è molto indietro sull’argomento e queste dimissioni liberano il deputato e il suo gruppo perché adesso sono più liberi di confrontarsi in aula. Ricordiamo che la legge sulla cannabis è stata stralciata a luglio quando le commissioni di Giustizia e Affari sociali di Montecitorio hanno adottato il testo base proposto dal PD.

Cannabis solo per uso terapeutico: il cammino verso la legalizzazione si interrompe

Daniele Farina se la prende soprattutto con il PD, reo a suo dire di aver scelto la via più semplice e che non avrà effetti sui cittadini cui si rivolge e sul diritto alla salute. L’impianto della legge totalmente arretrato sarà cambiato ancora, e Farina ha dichiarato che continuerà a lavorare. La decisione del deputato però compromette il cammino della legge, l’uso terapeutico della cannabis è già regolamentato dai decreti del Ministero della Salute e anche le regioni hanno introdotto leggi ad hoc.

Benedetto Della Vedova, senatore di Forza Europa e promotore della legge scritta dall’intergruppo sostiene che sia paradossale questa situazione. Una proposta di legge sottoscritta da 221 deputati è arrivata alla camera con un testo privo del contenuto principale. La discussione politica era difficile ma rifiutarsi di affrontare il tema della legalizzazione della cannabis, secondo Della Vedova equivale ad “assumere una posizione a favore dello status quo proibizionista”.

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