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Consiglio di Stato conferma: stop centurioni a Roma

Respinto l’appello contro l’Ordinanza di Roma Capitale sullo stop alle attività dei centurioni nel centro storico del capoluogo del Lazio: la sindaca Raggi ha vinto ed esulta sui social

Stop finti centurioni a Roma, esulta il Comune su Facebook

Addio ai centurioni a Roma: la V Sezione del Consiglio di Stato ha respinto l’appello contro l’ordinanza di Roma Capitale. Una vittoria per il Comune e quindi per la sindaca Virginia Raggi, in quanto ha lavorato insieme alla sua squadra su questi divieti. Già il 2 agosto il Campidoglio aveva ottenuto una sentenza favorevole dal Tar del Lazio che aveva respinto l’istanza di sospensiva dell’ordinanza con la quale l’amministrazione aveva disposto il divieto in un’ampia zona, praticamente tutto il centro storico di Roma, di qualsiasi attività che prevede la disponibilità di essere ritratto come soggetto di abbigliamento storico, in fotografie o filmati, dietro corrispettivo in denaro.

Stop centurioni a Roma, perché questo provvedimento

Le motivazioni del Consiglio di Stato nel bocciare l’appello, il Comune di Roma ha basato questo provvedimento per tutelare il patrimonio storico e questo prevale sulle ragioni dei centurioni. Inoltre, sempre secondo il Consiglio di Stato, appare legittima la riedizione dell’ordinanza sindacale sulla base del novellato articolo 50 Tuel. E Virginia Raggi non ha certo perso l’occasione, festeggiando la vittoria su Facebook. Il provvedimento è stato reso necessario per le lamentele di turisti e cittadini importunati da richieste di denaro e da atteggiamenti molesti e a tratti aggressivi.

Sindaca Virginia Raggi: basta oltraggio al decoro ed episodi di illegalità

Breve e conciso il messaggio su Facebook di Virginia Raggi: mettiamo fine al fenomeno dei finti centurioni davanti ai monumenti di Roma. Secondo la sindaca della Capitale, era necessario porre fine a questo fenomeno che costituisce da anni un oltraggio al decoro e un danno di immagine alla città, oltre a mettere fine ad episodi illegali che hanno coinvolto in passato turisti e cittadini romani, costretti a pagare i finti centurioni per non essere importunati o aggrediti verbalmente e addirittura fisicamente.

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