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M5S, Di Battista non si ricandida: le reazioni dei pentastellati e non

Il pentastellato ha spiazzato tutti con una diretta Facebook: Dibba non si ripresenterà alle elezioni politiche italiane della prossima primavera, ma sosterrà il Movimento fuori dai palazzi istituzionali.

Alessandro Di Battista annuncia di non ricandidarsi alle elezioni

La notizia, riportata da  speciale politica Sky Tg24 è quella che spiazzerebbe chiunque sia appassionato di politica italiana. Alessandro Di Battista, detto il pupillo di Beppe Grillo insieme a Luigi Di Maio, ha annunciato in una diretta Facebook (in pieno stile M5S) che non si ricandiderà in occasione delle prossime elezioni politiche italiane. In realtà, voci di un abbandono erano state diffuse quest’estate, però a settembre, in concomitanza con il lieto evento dell’arrivo del piccolo Andrea Di Battista, il deputato comunica ai vertici del Movimento la sua decisione irrevocabile. Per evitare illazioni e pettegolezzi, il rappresentante pentastellato del Movimento ha messo le mani avanti, dicendo che la scelta non è dettata dallo stesso, bensì si tratta di una libera scelta personale. Anche perché, da quanto dice nella diretta presente nel suo profilo social, non ha nessuna intenzione di lasciare il M5S in quanto lo sente come una seconda pelle, ma l’intenzione è quella di sostenerlo al di fuori dai palazzi istituzionali. Insomma, per lui sono finiti i giorni in Parlamento e i dibattiti coloriti con le varie forze politiche. Nonostante questo, però, i soliti ben informati, pentastellati e non, non risparmiano sarcasmo e illazioni. Qual è il vero motivo per cui Alessandro Di Battista non vuole ricandidarsi? Ha a che fare con un certo Luigi Di Maio candidato premier?

Il M5S perde Alessandro Di Battista, strategia o decisione per motivi di famiglia?

E’ innegabile che il Movimento 5 Stelle è stato contraddistinto da delle figure di spicco, come Casaleggio,  Beppe Grillo, ma anche Alessandro Di Battista e Luigi DI Maio. Pochi sanno che tra i pentastellati vige una regola, ovvero che nessuno può candidarsi in Parlamento per più di due mandati. Al termine del primo, con l’annuncio di Luigi Di Maio candidato premier, Per Dibba si può presentare l’occasione ghiotta di rientrare per la 19esima legislatura. Ma le speranze sono poche, visto che lo stesso Di Battista placa gli animi asserendo che Di Maio è un fratello e Grillo è un esempio e, insieme a David Casaleggio, sono perfettamente a conoscenza delle sue intenzioni. Quindi, nessun dissidio con le figure di spicco del M5S e la benedizione di tanti militanti, i quali però sarebbero pienamente favorevoli a una leadership dopo quella eventuale di Di Maio. I commenti infatti pullulano di complimenti per la scelta e il consiglio di sfruttarla per la seconda legislatura, visto che tra cinque anni acquisirà esperienza preziosa per fare il Presidente del Consiglio. Ma le due legislature valgono sempre, secondo un simpatizzante pentastellato, e scrive nero su bianco che poco importa se siano consecutive o meno. Quindi, perché Dibba non si ricandida?

Alessandro Di Battista, da leader M5S a scrittore e papà

La risposta viene sempre dai social, ovvero da Instagram. Alessandro Di Battista avrà il cuore pentastellato, ma ovviamente qualcosa è cambiato dopo la nascita del figlio. Lui stesso dice che quando nasce un bambino, si pensa al futuro, alle reali aspirazioni e ai propri sogni. Il sogno di Dibba è quello di scrivere e continuare a combattere con la penna contro la disinformazione. Insomma, la scrittura per controinformare, in puro stile Movimento 5 Stelle. Del resto, prima di occupare un posto in Parlamento e sedere in uno scranno a Montecitorio scriveva reportage di cooperazione internazionale e dalla prossima estate, dopo la campagna elettorale, lascerà il mondo politico dei riflettori e delle proteste per partire e andare in luoghi del mondo in cui raccogliere esperienze e idee di politica innovative e giuste per il Belpaese. Insomma, per ora non cambia nulla, ma per aiutare il pentastellato candidato premier Luigi Di Maio, ha annunciato che partirà in tour per visitare i luoghi simbolo dei disastri della politica italiana passata, per presentare le soluzioni del Movimento in primissima linea, ma col figlio Andrea nel cuore, in attesa di capire quale sarà il suo nuovo ruolo nella politica italiana.

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