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Perchè ci si “scaglia” solo contro le AWP e non contro le VLT che sono più aggressive?

Si è disquisito, più di una volta anche sulla migliore guida ai casino online, sulla differenziazione tra le Awp e le Vlt che qui è inutile tediare ulteriormente chi ancora ci legge per ribadire questo concetto. Ma l’unica cosa che lascia perplessi è il fatto che nonostante la differenza tra questi due tipi di apparecchiature di gioco sia stata sottolineata più e più volte, quando si parla di riduzione “in massa”, ci si rivolga esclusivamente alle slot machine e non alle Vlt sulle quali, invece, si potrebbe intervenire aumentandone la tassazione. Le Vlt hanno un “pubblico” certamente diverso di giocatori: le slot invece vengono “usate” prevalentemente da coloro che “spendono” magari il resto ottenuto dal caffè o dal cappuccino o dal panino e non impiegano 200 o 500 euro per giocare.

È un pubblico assolutamente differente che usa un “marchingegno” che spinge di più al gioco, molto più impegnativo ed aggressivo delle “famigerate macchinette” che sembrano essere l’unico obbiettivo dell’Esecutivo per recuperare quattrini e “considerazione” da parte dei cittadini. Ma perché non si toccano le Vlt , tassandolo di più e sopratutto rendendolo anche più sicuro per il giocatore inserendo un controllo atto a contenere la perdita monetaria oraria a carico di ogni singolo giocatore? In modo molto prosaico, si richiede di inibire con queste Vlt l’utilizzo della valuta cartacea dei 200 e 500 euro ed inserire il provvedimento nel decreto legislativo sull’antiriciclaggio.

Un’altra “operazione utile” per calmierare l’uso di queste apparecchiature di gioco potrebbe essere quello di prevedere l’obbligo di inserire sui ticket erogati dalle Videolottery il nominativo del giocatore, abbinato al quantitativo di danaro inserito nel videoterminale. Tutto “memorizzato”: l’eventuale vincita o l’assenza di giocata, in modo che si possano evidenziare i movimenti di danaro attraverso l’apparecchiatura di gioco che vengono così messe in diretto contatto con le persone fisiche, portando questi controlli anche al di sotto dell’importo dei 500 euro. Altri suggerimenti si potrebbero ricavare dalla relazione della Commissione parlamentare antimafia sulle infiltrazioni mafiose rilevate nel mondo del gioco illecito, ma anche purtroppo in quello lecito.

Non si vuole dire che il comparto delle Vlt sia “privilegiato” nei confronti delle “famigerate altre macchinette Awp”, ma quello che è certo che queste “seconde” apparecchiature sono state prese maggiormente di mira dall’Esecutivo anche nel suo prospettato riordino che si dovrebbe ottenere in Conferenza Unificata tra Stato, Regioni ed Enti Locali: delle Vlt si parla poco, o quasi niente, se non in una riduzione minima che invece va ad intaccare il mercato delle slot machine e ne mette in discussione persino la sopravvivenza. Troppe normative, troppe regole, troppa riduzione solo per questo segmento del gioco.

Le Vlt, non quelle dei migliori casino online, invece dovrebbero essere almeno obbligate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli alla pubblicazione dei dati sulla certificazione delle relative piattaforme, ferma al 2012, prevedendo un obbligo di pubblicazione per il prossimo futuro di una cadenza mensile. Un altro argomento relativo al segmento delle Vlt, che dovrebbe essere affrontato e risolto, è l’attuale conflitto di interessi in virtù del quale i software di gestione delle videolottery sono in mano ai concessionari: più controllo è indispensabile per rendere anche questi apparecchi più “monitorabili” e sotto la lente di ingrandimento come le “vecchie Awp”: perché questa discrepanza di trattamento? Forse perché le Vlt all’Erario rendono di più viste le “poste” che sono notevolmente più alte e rischiose? Anche questo non è dato di sapere… ma quanti segreti nel mondo del gioco!

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