Attrezzatura da sub

Attrezzatura da sub, come orientarsi nella scelta di un erogatore

Quando si parla di erogatori, per un sub, si fa riferimento ad uno degli attrezzi più importanti per tutti coloro che fanno immersioni. Non ci vuole certamente una grande esperienza in questo settore per comprendere quanto l’erogatore sia fondamentale. È proprio quest’ultimo, infatti, insieme alla bombola, che garantirà l’aria da cui respirare per poter rimanere diverso tempo sott’acqua.

Sul mercato ce ne sono davvero tantissimi modelli, che presentano alcune differenze sia dal punto di vista estetico che sotto il profilo delle funzionalità proposte. Non solo, visto che ci sono piattaforme online dedicate a questo settore che permettono di trovare davvero ogni tipologia di componente, come ad esempio gli erogatori su nauticamare.it, che vengono costruiti con materiali di qualità e sono in grado di garantire affidabilità e sicurezza.

Consigli per gli acquisti

Uno dei primi fattori su cui ci sono da fare delle valutazioni è sicuramente se l’erogatore presenta un primo stadio bilanciato oppure non bilanciato. È chiaro che si preferire un sistema come il primo, più al passo con i tempi e più diffuso in commercio. Al tempo stesso, bisogna mettere in evidenza come il primo stadio non bilanciato, nonostante le prestazioni siano leggermente più basse, ha i suoi punti di forza principali nell’affidabilità e nel prezzo piuttosto contenuto.

Il passo successivo è quello di comprendere se serva comprare una configurazione octopus oppure puntare su una configurazione in grado di garantire prestazioni più elevate. Nel caso della configurazione octopus, troviamo un erogatore, un secondo stadio che svolge la funzione di fonte d’aria alternativa (spesso di colore giallo), un manometro e una frusta dedicata al gav. Altrimenti, ci sono configurazioni che permettono di raggiungere performance ancora maggiori, in cui troviamo due erogatori, di cui uno svolge la funzione di fonte d’aria alternativa, oltre che un manometro e una frusta che riguarda il gav.

La prima configurazione viene utilizzata molto più di frequente nelle immersioni nel tempo libero, garantendo un alto livello di affidabilità e sicurezza, ad un prezzo corretto, facile da assemblare e da usare in acqua. Invece, la seconda configurazione è più adatta a chi svolge immersioni tecniche.

Il tipo di attacco

Uno degli aspetti più importanti che devono essere valutati è certamente la tipologia di attacco che caratterizza il primo stadio. Nella maggior parte dei casi, la decisione riguarda l’attacco INT, ovvero staffa, oppure l’attacco DIN, ovvero vite. Quest’ultimo viene ritenuto da più addetti ai lavori come il progetto più efficace attualmente. L’attacco INT per tanti anni è stato quello più richiesto sul mercato, dal momento che, diversi anni fa, le rubinetterie accettavano solamente questa tipologia. Ad ogni modo, l’attacco INT si può trovare anche in tante scuole sub, così come in diversi centri di noleggio. La tendenza attuale, però, è quella di puntare sempre di più sull’attacco DIN.

Ormai, infatti, sono veramente pochissimi i Paesi che non hanno ancora provveduto ad aggiornarsi puntando su questo sistema. Ad ogni modo, se avete intenzione di viaggiare in una località esotica e avete un erogatore con attacco DIN, la cosa migliore da fare è sempre quella di richiedere al centro immersioni se hanno a disposizione delle bombole con rubinetterie compatibili con tale attacco. In caso contrario, sul mercato si può sempre reperire un adattatore che modifica l’attacco DIN in INT.

About Redazione