Ponte Morandi bufale sul web dopo il crollo
Foto: U.S. Navy Photo by Journalist 1st Class Preston Keres

Ponte Morandi bufale sul web dopo il crollo

Martedì 14 agosto a Genova è crollato il ponte Morandi, causando vittime e feriti. A proposito di questo disastro circolano diverse fake news sui social: la bufala è servita! A partire dal cane eroe che vedete nella foto scattata nei pressi delle Twin Towers, sino ad arrivare alle storie delle vittime tra cui quella dei fratellini. Wired ha raccolto quelle che sono le 10 fake news più condivise.

Non c’è stata nessuna esplosione con il tritolo

I complottisti non vanno mai in vacanza, nemmeno a Ferragosto, così mentre ancora si cercavano i dispersi ecco che hanno attribuito le responsabilità del crollo ad un misterioso uomo che ha posizionato un ordigno al tritolo. La prova? Il bagliore nel cielo prima della tragedia. La notizia falsa è stata segnalata anche da Bufale.net, ma Rosario Marcianò ha rincarato la tesi del complotto parlando di demolizione controllata. Ci sono comunque diverse versioni, come quella sulle armi a microonde.

La falsa foto del ponte arrugginito

Lo stato di degrado del ponte del Polcevera è stato immortalato in una foto che risale a qualche settimana fa. Ci siamo cascati tutti, perché eravamo convinti che fosse stata scattata da uno che ci viveva e che denunciava la situazione. Invece quella foto è del 2001 e ritrae il ponte di Ripafratta, in provincia di Pisa, lo hanno segnalato David Puente e Paolo Attivissimo.

Il cane eroe

Lo scatto del cane eroe è autentico, ma è stato effettuato il 15 settembre 2001. L’angelo con la cosa, trasportato con un sistema di cavi e carrucole, è intervenuto nelle fasi di soccorso nei giorni successivi all’attentato alle Torri Gemelle. Lo scopo della condivisione di questa foto è quello di parlare del valore dei cani da soccorso, forse si potrebbero usare delle foto originali e non pescare nell’archivio di Google immagini.

La falsa emergenza sangue

Nelle ore successive alla tragedia, su Instagram circolavano degli appelli sull’emergenza sangue all’ospedale San Martino di Genova, invitando a donare. Le istituzioni sanitarie sono intervenute per smentire la notizia perché il numero di feriti e ricoverati non è stato molto alto e le riserve sono state sufficienti per la gestione dell’emergenza. L’invito a donare però resta sempre valido, solo così si possono affrontare gravi situazioni di questo tipo.

Il viadotto crollato poggia sui palazzi

Tra tutte le fake news questa è una delle più assurde perché circolano le foto del viadotto crollato che sembra poggiato sui palazzi sottostanti. La foto è vera, ma non dimostra il pericolo di crollo dei palazzi perché si tratta di un ingrandimento di un’istantanea di Google Street View di Via Enrico Porro e risale, secondo Bufale.net, al 2009. I tetti sono stati modificati quando venne costruito il ponte e non lo sorreggono, il pericolo però sussiste perché si temono altri crolli.

La bambina estratta viva dalle macerie

Gli esperti di fake news sanno come racimolare click e like: puntando al cuore della gente. Pompieri e bambini sono molto amati, quindi una foto che li ritrae insieme durante un salvataggio, così come quella del cane eroe, apre alla speranza. L’immagine però non c’entra nulla con il disastro di Genova, è stata scattata ad Ischia, dopo il terremoto, e il Vigile del Fuoco intervenuto aveva un caschetto del terremoto dell’Aquila.

Viadotto Morandi in Sicilia è chiuso

Le opere dell’ingegnere Riccardo Morandi sono finite tutte sotto accusa, come il viadotto in Sicilia che collega Agrigento e Porto Empedocle. Le foto, anche in questo caso, sono autentiche, ma il viadotto è chiuso al traffico dal 2017 per lavori di manutenzione, e non sarà transitabile sino al 2021 perché oggetto di importanti interventi strutturali che ne precludono l’utilizzo.

Le ambulanze non pagano il pedaggio

La questione dei mezzi di soccorso che pagano il pedaggio come tutti gli altri è sempre stata al centro del dibattito e la soluzione è sempre più lontana, con il disastro di Genova però si potrebbe arrivare presto ad una conclusione. Quando i veicoli di soccorso passano attraverso i sistemi di riscossione dei pedaggi viene segnalato il mancato pagamento ma successivamente la multa viene annullata (in caso di pagamento invece si procede con il rimborso). La croce bianca di Rapallo ha ricevuto davvero i verbali ma non pagherà nessuno, perché da parte di tutte le forze politiche c’è la volontà di escludere il pagamento non solo per le chiamate di emergenza ma anche per i transiti ordinari di veicoli di soccorso.

La storia dei fratellini

Tante le storie drammatiche delle vittime, come quella dei fratellini che stavano andando al mare con la famiglia. Nell’elenco delle vittime non ci sono Elena, Amanda, Paolo e Jacopo. La storia potrebbe essere verosimile ma senza corrispondenze resta una fake news anche perché è stata condivisa due ore dopo il crollo, troppo presto per avere già dei nomi, ma la tecnica della narrazione affidata al bambino “vittima” si è dimostrata particolarmente efficace, senza alcun rispetto per le vere vittime!

Il pilone senza supporto

Le immagini dei ponti si moltiplicano sui social, tra quelle collegate al ponte Morandi di Genova, ce n’è una di un pilastro che poggia sul terreno e sembra instabile. Il pilone però appartiene al viadotto di Mele che si trova sulla A26 e la Società Autostrade ha specificato che non ci sono pericoli. Non è possibile stabilire quali sono le altre immagini attribuibili al ponte e diversi esperti di fake news e bufale sono ancora al lavoro. Nel frattempo evitiamo di condividere tutto quello che troviamo sulla home di Facebook.

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