Trapianto di faccia dopo tentato suicidio, la nuova vita di Katie

Trapianto di faccia dopo tentato suicidio, la nuova vita di Katie

Katie Stubblefield è la protagonista della copertina del National Geographic di settembre 2018. La ragazza quando aveva 18 anni ha tentato il suicidio, sparandosi al volto. Dopo tre anni è stata sottoposta ad un trapianto facciale totale e adesso dice: «La vita è preziosa».

La depressione e il tentato suicidio

Katie aveva molti problemi, una relazione sentimentale fallita, la madre aveva perso il lavoro, soffriva di problemi gastrointestinali cronici. A 18 anni aveva deciso che era meglio farla finita per sempre. Era il 25 marzo 2014. La ragazza si sparò al volto. Il fratello dopo aver sentito gli spari corse subito da lei e la trovò riversa in un lago di sangue. I medici dell’ospedale di Oxford, nel Mississippi, riuscirono a salvarle la vita ma per Katie Stubblefield iniziò un vero e proprio calvario: il volto era sfigurato. Non poteva mangiare e nemmeno respirare. Venne trasferita in un altro ospedale e si iniziò a parlare di trapianto di faccia, avvenuto tre anni dopo quel tragico giorno.

The story of face

La ferita causata dal proiettile aveva distrutto il naso, la fronte e la mascella, causando anche danni agli occhi e lesioni cerebrali. La famiglia è sempre rimasta accanto a Katie in questo lungo percorso che l’ha portata a sottoporsi all’intervento di chirurgia ricostruttiva. Il National Geographic ha dedicato alla ragazza anche un documentario online.

Katie Stubblefield ha subito 22 interventi ricostruttivi prima del trapianto facciale. La ragazza è stata messa in lista di attesa per il trapianto, ma due donatori sono risultati incompatibili, sino a quando nel 2017 non si è presentata la sua nuova occasione. La donatrice aveva 31 anni ed era morta per overdose, gli organi erano stati donati, ma la nonna della ragazza ha deciso di procedere con la donazione del volto perché aveva visto delle somiglianze tra la nipote e Katie Stubblefield. Dopo il trapianto facciale, operazione durata 31 ore, sono stati necessari altri tre interventi per migliorare l’aspetto del volto e la sua funzionalità.

Il medico che ha operato Katie spera che la ragazza sarà felice. Tuttavia dovrà assumere farmaci immunodepressivi per scongiurare il rischio di rigetto e ha ancora difficoltà a parlare per i gravi danni subiti alla bocca. La vista è sempre compromessa ma Katie sta studiando l’alfabeto Braille e vuole comunque seguire le lezioni del college online. Adesso vuole trasmettere agli adolescenti in difficoltà il valore della vita, tante persone l’hanno aiutata e adesso vuole fare lo stesso.

Trapianti di faccia

Il trapianto di faccia comporta la sostituzione di tutto il viso o di una sola parte. I tessuti donati includono la pelle, le ossa, i nervi e i vasi sanguigni. Nel caso di Katie Stubblefield sono stati trapiantati il cuoio capelluto, la fronte, le palpebre superiori e quelle inferiori, le cavità oculari, il naso, la mascella superiore e parte di quella inferiore, il naso, i denti, i muscoli, la pelle e i nervi facciali. Per ricostruire la mascella inferiore è stata usata la stampa in 3D e sono state utilizzate le scansioni della sorella maggiore.

Sono 40 le persone in tutto il mondo che sono state sottoposte ad un trapianto facciale. Il primo nel 2010 quando 30 medici spagnoli hanno trapiantato la faccia ad un uomo rimasto ferito in seguito ad un incidente. La procedura è sperimentale e non coperta dalle assicurazioni sanitarie statunitensi, l’intervento di Katie è stato finanziato dall’Istituto di medicina rigenerativa delle Forze armate, per migliorare il trattamento e destinarlo ai militari feriti in guerra.

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