Apple e Samsung in tribunale, finisce il processo lungo sette anni

I due colossi mondiali nella produzione di smartphone, Apple e Samsung hanno chiuso un accordo per risolvere una battaglia legale. La casa di Cupertino aveva accusato la Samsung di aver copiato Iphone nella produzione dei propri smatphone. Finisce così un processo lungo sette anni.

Condannata la Samsung

Una prima sentenza a favore della Apple era arrivata alla fine dell’agosto del 2012. Un tribunale di San Josè in California si era pronunciata contro la Samsung, dopo un processo durato 4 settimane. Nella sentenza veniva condannata la Samsung a pagare la cifra di 1,05 miliardi di dollari, come risarcimento per aver copiato dei brevetti della Apple. Secondo il Tribunale erano stati violati sei brevetti tra smartphone e tablet su sette della casa di Cupertino. La sentenza arrivò dopo 22 ore di consultazione della Giuria, che aveva respinto le accuse di plagio, che nel frattempo erano state mosse dalla Samsung contro la stessa Apple.

Samsung annuncia ricorso

Il risarcimento, che era stato accordato dal Tribunale di San Josè, limava di molto la cifra richiesta da Apple, che era stata di 2,5 miliardi di dollari. Mentre la Apple si era mostrata, nonostante la riduzione della sua richiesta di rimborso, soddisfatta della decisione del Tribunale, la Samsung e il suo team di avvocati annunciava ricorso dichiarando che la sentenza “Rappresentava una sconfitta per il consumatore americano” e che “La legge sui brevetti è stata manipolata per ad un’azienda il monopolio“.

Accordo con termini riservati

Dopo anni di battaglie legali ora l’accordo tra i due colossi. Un accordo i cui termini rimangono riservati. Le due case costruttrici, hanno pertanto informato il Tribunale e la giudice Luci Koh, che si occupava dello spinoso caso durato sette anni, durante i quali entrambe le case produttrici si sono accusate l’un l’altra di aver copiato brevetti su idee, forme software e altro ancora. Se per loro il caso è chiuso e per il Tribunale di San Josè è ora di spostare gli incartamenti in archivio, la domanda resta: chi ha copiato? Resteremo senza risposta, ma ce ne faremo una ragione.